Codice di condotta tecnologica
Guidare lo sviluppo di servizi digitali
Avere accesso a servizi pubblici digitali efficienti, facili, sicuri e integrati è sempre più un aspetto imprescindibile per una vera cittadinanza digitale. Proprio per questo motivo è fondamentale che le amministrazioni, centrali e locali, siano guidate nella progettazione e sviluppo di sistemi e servizi digitali.
Nel 2020 l'approvazione del Decreto semplificazioni (D.L.76/2020, conv. con mod. dalla L. 120/2020) ha dato una forte accelerazione al processo digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (PA), con una serie di norme chiave. Tra queste l'introduzione dell'articolo 13-bis nel Codice dell’amministrazione digitale (CAD), che prevedeva l’adozione del Codice di condotta tecnologica delle Pubbliche Amministrazioni.
Il Codice disciplina le modalità di progettazione, sviluppo e implementazione dei progetti, sistemi e servizi digitali della PA, nel rispetto del principio di non discriminazione, dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone e della disciplina in materia di perimetro nazionale di sicurezza cibernetica.
Nel Codice vengono anche indicate le principali attività che le amministrazioni possono affidare a esperti esterni da coinvolgere nello sviluppo e nella gestione di processi complessi di trasformazione tecnologica e progetti di trasformazione digitale.
Come funziona il Codice
Il Codice di condotta tecnologica è composto da 26 articoli e 2 allegati. Una norma che cerca di affrontare, nella complessità della materia, aspetti chiave della transizione digitale dei servizi pubblici.
Il Codice si applica a tutta la Pubblica Amministrazione (i soggetti indicati nell’art. 2, comma 2, lettera A del CAD). Trattasi in particolare delle: amministrazioni centrali, regioni, enti locali, università, enti di ricerca, agenzie, autorità amministrative indipendenti, autorità portuali, ecc.
Le amministrazioni estendono gli obblighi previsti dal Codice a tutti i collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico, nonché alle imprese fornitrici di beni o servizi che operano in favore degli enti.
Il Codice si compone di 26 articoli - organizzati in tre sezioni - in cui sono disciplinati i principi che devono guidare la trasformazione digitale di ciascuna amministrazione, consentendo agli enti di orientarsi tra gli atti normativi e strategici vigenti. Il testo è integrato da due allegati:
Allegato 1, contenente le condotte da tenere nello sviluppo di progetti complessi di trasformazione tecnologica e progetti di trasformazione digitale, aggregate per fasi del ciclo di vita di un progetto: 1) progettazione, 2) realizzazione, 3) lancio, 4) evoluzione e manutenzione; Allegato 2, contenente le indicazioni di dettaglio sui criteri e sulle modalità di conferimento degli incarichi a esperti in materia di trasformazione digitale.
Il Codice ha l’obiettivo di fornire alle amministrazioni indicazioni chiare sulla gestione dei progetti di trasformazione digitale. Le previsioni contenute nel Codice di condotta tecnologica serviranno a garantire la piena attuazione delle norme vigenti e del Piano triennale per l'informatica nella Pubblica Amministrazione, secondo principi e metodologie omogenei, ispirati alle buone prassi di innovazione in ambito pubblico.
Il Codice di condotta tecnologica si propone di raccogliere e mettere a sistema le indicazioni di principio fornite dal Codice dell’amministrazione digitale, dal Piano triennale per l’informatica nella PA e dagli altri documenti in materia di innovazione (es. Linee guida AgID). L’obiettivo è quello di fornire una visione organica delle regole che la PA e i suoi fornitori devono rispettare per lo sviluppo di nuovi sistemi e servizi digitali e per la gestione del ciclo di vita di tali servizi.
Il Codice richiama in calce a ciascuna articolo le previsioni dei suddetti atti, in modo da fornire un’agevole guida alle disposizioni da applicare nell’ambito di attività di trasformazione digitale.
A seguito della conclusione della consultazione pubblica, sentiti l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e il nucleo per la sicurezza cibernetica e acquisito il parere della Conferenza unificata, il Capo del Dipartimento per la trasformazione digitale adotta l’atto con cui viene emanato il Codice di condotta tecnologica e i relativi allegati.
Il Codice contiene indicazioni cogenti per tutte le amministrazioni e la sua mancata attuazione espone gli enti a precise responsabilità.
L’AgID vigilerà sul rispetto del Codice di condotta tecnologica. Nel caso in cui sia accertata una violazione, l’Agenzia diffiderà l’amministrazione responsabile a porvi rimedio, definendo il termine entro il quale compiere la relativa attività.
L’Agenzia provvederà anche a segnalare le violazioni all’ufficio competente per i procedimenti disciplinari dell’amministrazione e le comunicherà anche alla Procura regionale della Corte dei conti territorialmente competente. L’AgID, entro il 31 marzo di ogni anno, trasmetterà al Dipartimento per la trasformazione digitale presso la Presidenza del Consiglio dei ministri una relazione sulle attività di verifica in ordine al rispetto del codice e ai provvedimenti adottati.
La consultazione pubblica
La consultazione pubblica vuole essere un momento di confronto costruttivo che coinvolge da un lato gli stakeholder di alto livello e la società civile (gruppi di discussioni, associazioni, etc), e dall’altro i target di riferimento.
La condivisione di un percorso che vuole anche diventare una buona prassi pubblica nella definizione e consolidamento di scelte amministrative e normative.
La consultazione, nella sua fase pubblica, è aperta a tutti. Possono infatti partecipare cittadini, Pubblica Amministrazione,rappresentanti della società civile, del settore privato e del mondo della ricerca. Non è necessario essere esperti in materia per contribuire, al tempo stesso sono incoraggiati commenti e spunti più tecnici da parte di persone con esperienza nel settore.
Il Codice di condotta tecnologica vuole essere uno strumento per affiancare le amministrazioni nello sviluppo di migliori servizi pubblici. Per questo motivo il testo che appartiene a tutti, e in quanto tale una diffusa partecipazione alla sua finalizzazione è un interesse comune di cittadini, amministrazioni,associazioni di categoria e società civile.
Per partecipare alle consultazione occorre seguire i seguenti passaggi:
- Accedi a ParteciPA tramite SPID;
- Apri e consulta il documento sul Codice di condotta tecnologica;
- Inserisci i tuoi contributi BLA BLA BLA BLA
Webinar ed eventi
Nel corso della consultazione il Dipartimento per la trasformazione digitale sta organizzando una serie di appuntamenti per incentivare un percorso di discussione costruttiva sul Codice.
Il primo di questi appuntamenti si terrà il 18 giugno 2021 alle ore 11.00.
11.00-11.10
Benvenuto: saluti istituzionali
Mauro Minenna, Capo del Dipartimento per la Trasformazione digitale.
11.00-11.10
Spiegazione Codice di Condotta
Paolo de Rosa, Chief Technology Officer del Dipartimento per la Trasformazione Digitale Ernesto Belisario, Avvocato Studio legale associato E-lex
11:35 -11:40
Come funziona la consultazione, nome relatore, ruolo (TBD)
In chiusura:
11:40 - 12:00
Tavola rotonda: Esperti che hanno partecipato costruttivamente alla consultazione ristretta
Maria Pia Giovannini, Vice presidente, Club CDTI
Flavia Marzano, Presidente, Stati Generali dell’Innovazione
Laura Castellani, Direttore Organizzazione e Digital Transformation, Agenzia delle dogane e dei monopoli
Antonella Galdi, Vice segretario e responsabile innovazione ANCI (alternativa Moira Benelli, Digital Agenda Department - ANCI)